La Fede portabandiera - W.A. Bouguereau

La Fede portabandiera - W.A. Bouguereau

È fresca fresca di giornata la notizia secondo cui Federica Pellegrini sarà la portabandiera dell’Italia nella cerimonia di apertura dei prossimi Giochi olimpici a Rio de Janeiro. A darne l’annuncio Giovanni Malagò, il presidente del Coni che, al passo coi tempi, consegna ai posteri la notizia con un cinguettio e un selfie con la neo-eletta.

Il 5 agosto 2016 vedremo, dunque, la primatista mondiale dei 200 m. stile liberty, capitanare la spedizione azzurra con il tricolore tra le mani, a dispetto di quanto avvenuto nel 2012 quando, alla vigilia dei Giochi di Londra, la Pellegrini rifiutava un’eventuale nomina credendola una via crucis.

Ma oggi è tutto diverso. Tra ad uno shampoo antiforfora e una manciata di pavesini, Federica è finalmente pronta a ricevere il Tricolore alla cerimonia di consegna che si terrà il 22 Giugno al Palazzo del Quirinale.

Appresa la notizia, anche William-Adolphe Bouguereau, un pittore francese esponente dell’accademismo, ha cominciato a fantasticare sul trionfale ingresso della nuotatrice veneta al Maracanã di Rio. Immaginando l’avvenimento come scena ritenuta degna di consacrazione artistica, Bouguereau mescola elementi di neoclassicismo con altri di romanticismo in un approccio naturalistico e con una buona dose di idealismo, e realizza La Fede portabandiera.

In un’atmosfera idilliaca, circondata da un consesso di putti in volo, il pittore ritrae Federica Pellegrini in un personalissimo stile libero in cui è possibile ammirare il busto in torsione e l’estensione della bracciata. 

Piuttosto che una cerimonia ufficiale, l’incedere della nuotatrice sembra quasi una performance di samba, se non fosse per la bandiera tricolore che, adagiata a mo’ di pareo, riporta l’osservatore alla vera essenza del dipinto. A complicare l’andatura della Pellegrini, ci si mette anche l’amorino che le si avvinghia ai piedi come un mitile allo scoglio.

La perfetta padronanza della forma e della tecnica e la finitura di alta qualità, fanno del dipinto di Bouguereau un indiscusso capolavoro pre-olimpico, se non altro, fino al prossimo portabandiera ai giochi di Tokio 2020.